A cura della Dott.ssa Cristina Falavolti
Trattamento sempre più “SARTORIALE”
Il tumore della prostata rimane senza dubbio il tumore più frequente nel sesso maschile, ma come sta cambiando l’approccio dei medici a tale patologia negli ultimi anni?
Fino a qualche decennio fa, il tumore della prostata veniva spesso diagnosticato in fase avanzata e poteva essere inoperabile e causa di decesso.
Le nuove metodiche per la prevenzione
Dall’avvento del PSA e delle nuove metodiche per eseguire lo screening, è possibile diagnosticare i tumori della prostata in fase talmente precoce che spesso non vanno neanche trattati ma solo controllati nel tempo.
Di contro, il trattamento (chirurgico, radioterapico e medico) si è notevolmente evoluto ed è in grado ormai di curare anche quei tumori diagnosticati in fase localmente avanzata.
Il nuovo approccio
Ecco perché oggi si parla sempre più di approccio “sartoriale” al tumore della prostata che è volto a personalizzare la cura a seconda della tipologia di paziente e di tumore che è stato identificato con l’intento di assicurare ad ogni uomo il miglior trattamento per debellare o controllare la malattia senza sottoporsi a trattamenti eccessivi o inadeguati.
Grazie allo screening che si esegue dosando il valore del PSA, all’avvento della Risonanza Magnetica Multiparametrica della prostata ed alla relativa possibilità di eseguire Biopsie della prostata Mirate in Fusione di Immagini, è possibile identificare i tumori della prostata in fase così precoce da non richiedere (in casi selezionati) la necessità di operarli ma bensì di controllarli nel tempo mediante un protocollo che prende il nome di “sorveglianza attiva”.
Tale protocollo si avvale di visite cliniche, esami strumentali e del sangue per monitorare in maniera sicura il tumore che non viene quindi asportato evitando al paziente di sottoporsi all’intervento chirurgico.
In caso, invece, di riscontro di un tumore clinicamente significativo, esso può essere operato anche in fasi localmente avanzate grazie al miglioramento della tecnica chirurgica e della strumentazione ad oggi in uso ed al supporto di terapie aggiuntive come la radioterapia e la terapia farmacologica anch’esse divenute più accurate ed efficaci negli ultimi anni.
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