Terapia focale per il tumore della prostata

La terapia focale è una tecnica di ultima generazione per il trattamento del carcinoma prostatico localizzato e non aggressivo, mediante l’utilizzo di innovativi ultrasuoni focalizzati ad alta intensità. Il Prof. Maurizio Buscarini e l’équipe del Mount Sinai Hospital, che insieme a lui opera a Roma, segue i pazienti passo passo in un percorso personalizzato.

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Un team internazionale

di urologi associati al Mount Sinai Hospital di New York che opera a Roma.

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Specialisti

in chirurgia robotica oncologica e ricostruttiva mini invasiva.

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25 anni

di esperienza internazionale in robotic surgery e chirurgia mini invasiva.

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Oltre 25.000

interventi di chirurgia robotica eseguiti dall’équipe.

Terapia focale tumore prostata: che cos’è e come funziona

La terapia focale è un metodo innovativo per il trattamento non invasivo del tumore alla prostata negli stadi iniziali (T1-T2). Introdotto in Italia nel 2020, la terapia focale rappresenta un’alternativa importante alla sorveglianza attiva in caso di carcinoma prostatico poco aggressivo, localizzato e a basso rischio di metastasi. La terapia consiste nell’iniezione di una sostanza endovena (della classe delle porfirine) che, assorbita dalle cellule neoplastiche e poi attivata da uno strumento laser a bassa intensità, ne provoca la distruzione. A seguito di ciò, viene rilasciata una forma tossica di

ossigeno, che contribuisce a ostruire i vasi sanguigni che accrescono il tumore.
Una delle peculiarità di questa metodica è, in effetti, la poca invasività: è possibile agire in modo localizzato, solo sulla zona anatomica coinvolta, evitando di intaccare il tessuto sano adiacente.
La tecnica con ultrasuoni focalizzati ad alta intensità, inoltre, è molto sicura e affidabile. Non vengono utilizzate radiazioni ionizzanti o altre tecniche più o meno invasive.
L’intervento viene eseguito in anestesia locale spinale e prevede generalmente la permanenza di un giorno in struttura.

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Quali sono i benefici della terapia focale?

La terapia focale apporta una serie di benefici rilevanti per i pazienti con tumore alla prostata non aggressivo. Il primo vantaggio è quello di scongiurare l’intervento chirurgico tradizionale, che sia a cielo aperto, con il robot o mediante tecnica laparoscopica.
Evitare di ricorrere alla chirurgia prostatica comporta un minor rischio di effetti collaterali e di implicazioni post-operatorie come, ad esempio, l’eiaculazione precoce e l’incontinenza: dal momento che la terapia focale non prevede l’escissione totale della ghiandola prostatica, la qualità della vita dei pazienti può guadagnarne notevolmente.

Terapia focale o sorveglianza attiva: con quale delle due tecniche si riduce maggiormente il rischio di recidiva?

Rispetto alla sorveglianza attiva, sembra che la terapia focale sia in grado di dare maggiori garanzie sul rischio di recidiva del tumore alla prostata. Secondo alcuni studi, tra i pazienti che si sottopongono a sorveglianza attiva, 1 su 2 finisce per operarsi nei 4-5 anni successivi, mentre per coloro che si affidano alla terapia focale i numeri si dimezzano (1 paziente su 4).
Inoltre, è importante sottolineare le modalità e le tempistiche di recupero piuttosto rapide dall’intervento e il ripristino integrale della funzionalità prostatica e sessuale in tempi brevi.

A quali pazienti è rivolto il trattamento con la terapia focale?

La terapia focale rappresenta una valida alternativa per i soggetti colpiti da un carcinoma prostatico ai primi stadi, a basso rischio, non aggressivo e localizzato. Il trattamento può essere adatto ai pazienti con tumore localizzato di stadio:

  • T1: tumore di dimensioni piuttosto limitate, non visibile mediante ecografia ed esplorazione rettale;
  • T2: tumore di dimensioni piuttosto limitate, visibile mediante ecografia o palpabile tramite esplorazione del retto.

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Il prof. Buscarini

Professore di urologia e Regional Director del Mount Sinai Healthcare System, il Prof. Buscarini ha eseguito oltre 10.000 interventi di prostatectomia radicale robotica a partire dal 2002 e ha sviluppato una tecnica originale, “7 steps technique”, che incorpora il meglio di quanto attuato dai leader mondiali della chirurgia robot assistita.

Info e appuntamenti

Il prof. Buscarini riceve i suoi pazienti a Roma presso le Cliniche private Quisisana e Nuova Villa Claudia. Non opera in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale per incompatibilità con i suoi incarichi direttivi negli Stati Uniti. Per maggiori informazioni su prenotazioni e orari visita la pagina “Contatti”.

Casa di cura/Clinica privata Quisisana

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